Zoé, la principessa che incantò Bakunin Passioni e anarchia all’ombra del Vesuvio di Lorenza Foschini

Descrizione

Nel 1865, la principessa Zoé Obolenskaja, moglie del governatore di Mosca, lascia la Russia per trasferirsi in Italia con i cinque amatissimi figli. A Napoli conosce Michail Bakunin, fuggito dall’esilio in Siberia e ricercato dalle polizie di tutta Europa. Conquistata dalle sue idee, lo sostiene economicamente. Per due anni, tra Napoli e Ischia, alternano svaghi a piani di rivolta, cospirazioni a crociere nel golfo. E Bakunin porta a compimento il suo pensiero anarchico. Nel frattempo, complici le romantiche notti estive, scocca l’amore tra la principessa e il polacco Walerian Mroczkowski, uno dei più fedeli seguaci di Bakunin, molto più giovane di lei. Ma la voce che Zoé sia la più attiva finanziatrice del movimento anarchico arriva allo zar che ordina al principe Obolenskij di riportare in patria moglie e figli. A Ginevra, in un drammatico incontro, la principessa incinta del suo amante e i figli si rifiutano di rientrare in Russia. Grazie alla fama di rivoluzionaria, Zoé, trasferitasi in Svizzera, diventa la leader degli esuli russi. Intanto, su ordine dello zar, l’agente della polizia segreta Roman Karl Arved riesce a individuarne il rifugio e a rapirle i figli, che verranno ricondotti a Pietroburgo. La principessa, che non rivedrà mai più alcuni di loro, continua, in povertà, la lotta anarchica. Muore a Mentone nel 1897.