Spazio inchieste. L’impegno per un teatro necessario

Persinsala Teatro ha deciso di ampliare il campo del proprio intervento in ambito giornalistico, per essere non più solamente un online di recensioni e interviste, ma anche uno spazio politico (nel senso alto del termine), ossia un luogo virtuale aperto a dibattiti e inchieste sull’universo teatrale.

Dialogo Critico e I dialoghi del cuscino sono stati il primo tassello – un tentativo di incontro tra i collaboratori del nostro online e gli artisti, anche come presenza fisica negli spazi in cui un allestimento sta nascendo. Oggi, l’inchiesta che raccoglie idee, proposte, opinioni e bisogni del teatro contemporaneo in vista di una Legge quadro sulla produzione dal vivo, vuole essere il secondo. L’intento della redazione è, e sarà, quello di ridare fiato alla critica, attraverso forme di giornalismo impegnato.

Infatti, sempre di più sorge spontanea la domanda su quale sia il teatro necessario. Quello che ha bisogno del sostegno economico pubblico per esistere e continuare a destabilizzare, porre dubbi, rendere immanente il testo più desueto grazie a una pluralità di linguaggi inaspettata, corrodere le certezze, scardinare i pregiudizi? Oppure quello che assopisce le menti, culla le ignoranze, si accontenta della battuta facile o, al contrario, addormenta letteralmente lo spettatore – con gli stessi meccanismi che, spesso, funzionano così bene in tv?

Sul discrimine tra teatro di tradizione, commerciale e contemporaneo (o di ricerca e innovazione) si giocherà una partita importante per il futuro della cultura italiana.

Altrettanto importante del futuro dell’editoria. Mentre la carta stampata soffre di una crisi che la sta prosciugando di idee (e, di conseguenza, di lettori), quella online (in continua crescita come numero di testate, registrate o meno, e di lettori – piaccia o meno ai suoi detrattori) deve trovare una propria collocazione che le permetta di andare aldilà del volontaristico contributo di una serie di anime belle.

In questo contesto in cui il lavoro intellettuale e culturale è diventato orpello o privilegio, anche il critico si sente oppresso da una mancanza di riconoscimento, innanzi tutto economico, ma anche sociale, che lo pone in delicato equilibrio tra opposte istanze. La propria onestà di critica super partes, su un piatto della bilancia; il bieco timore di vedersi rifiutare un’ospitalità o la necessità concreta di non sapere come pagare la bolletta del gas, sull’altro.

Persinsala Teatro pensa che la critica debba ritornare a essere essa stessa necessaria, all’interno di un meccanismo di produzione culturale virtuoso – ossia premiante per chi produce qualità, sapere, alterità, rispetto della diversità, dibattito. E, per farlo, abbiamo deciso che continueremo a non sporcarci le mani – perché non siamo diatributori né uffici stampa, non siamo storici né promoter. Noi vogliamo essere solo giornalisti e critici, e il nostro impegno sarà quello di raccontare con sempre maggiore incisività il teatro dietro le quinte, i problemi e le situazioni di crisi, i piccoli successi e le lunghe battaglie per un teatro necessario. Conservando la nostra onestà intellettuale quando saremo chiamati a giudicarne i risultati.

Senza compromessi, ma con il rispetto dovuto al lavoro – qualsiasi esso sia.