Salvatore Giunta – Oriano Zampieri Doppio percorso, unica installazione

Quando

18/11/2014 - 05/12/2014    
18:00

Dove

Studio Arte Fuori Centro
via Ercole Bombelli 22, Roma, RM, 00149, lazio

Event Type

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Martedì 18 novembre 2014, alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, si inaugura la mostra a due Salvatore Giunta – Oriano Zampieri. Doppio percorso, unica installazione a cura di Laura Turco Liveri.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 5 dicembre, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00.
L’evento è l’ultimo appuntamento di Spazio Aperto 2014 ciclo di quattro mostre in cui i critici invitati dall’associazione culturale Fuori Centro, tracciano i percorsi e gli obiettivi che si vanno elaborando nei multiformi ambiti delle esperienze legate alla sperimentazione.
L’esposizione si presenta come un doppio percorso espositivo e non come una doppia personale, essendo strutturata come un’unica installazione. Un’installazione che all’ingresso della Galleria, si dipana subito in due differenti direzioni, guidando il visitatore attraverso le opere esposte in due percorsi distinti, che conducono ognuno al fondo oscurato della Galleria, dal quale spiccano due monitor accesi.
Sfondando il limite fisico della stanza, il lavoro dei due scultori prosegue così nella dimensione virtuale di un corpus di immagini scelte di opere, separate per autore, che intende lasciare aperta la conoscenza e il flusso di sensazioni stimolato dalla mostra.
L’installazione intende altresì presentare il lavoro dei due artisti in modo fisicamente fruibile, materializzando e articolando nello spazio le forme da loro create, facendo entrare concretamente il visitatore nel loro mondo immaginario, come in una foresta incantata dove aleggiano al contempo emozioni forti e sensazioni di leggerezza e immaterialità.
Laddove Giunta disegna spazi tridimensionali attraversabili con le linee sghembe dei suoi tondelli di ferro scuro, sapientemente equilibrati, per contrasto, da forme geometriche piene che ne tirano il peso visivo, Zampieri dal canto suo offre il pieno della materia a lui consueta, la ceramica, alleggerendone la consistenza con gli strati vetrosi dei vari passaggi di cottura, conferendole quel movimento geometrico delle forme che lo avvicina al lavoro di Giunta. Ma mentre il movimento delle forme pure di Giunta assume nella lettura un carattere squisitamente narrativo, in Zampieri invece il piacere della lavorazione della materia, sia essa ceramica o cartoncino, si sposa all’intenzione icastica e simbolica delle figure e degli andamenti elaborati.