“Esodi” l’artista romana Barbara Lalle

ESODI_per_CatalogoIl dolore e la ricomposizione  sono  temi già  esplorati  dall’artista Barbara Lalle    impegnata il prossimo 19 marzo alle 19:00 presso il Macro Testaccio –Spazio FACTORY- di  Roma per la prima edizione del Festival delle Arti “Nuvola  Creativa”  dal titolo   “Grammelot ”.   Per tre giorni, dal 18 al 20 marzo 2016, Barbara Lalle e altri artisti si cimenteranno nella rappresentazione del  tema dell’immigrazione dal punto di vista etico, sociale ed intellettuale.

L’artista romana per l’occasione presenta  una Performance Art  dal titolo “Esodi” realizzata a quattro mani con  Gianluca Sanguigni, e messa in scena con la  partecipazione straordinaria di  Cathy Marchand  già allieva di Jean Louis Barrault al Théatre d’Orsay e interprete negli anni  per  Pasolini, Sergio Citti, Gianmaria Volontè, Fellini, Dino Risi  e Franco Battiato. Tale rappresentazione artistica si compone in tre atti in cui  si affrontano i  temi dolorosi della partenza, della morte in viaggio  e della difficolta a trovare accoglienza per chi lo supera. Questi sono i  tre momenti cruciali della migrazione  messi in scena dalle performer  accompagnate dalle suggestioni del “Parruccoro” diretto dal Maestro Luca Pellegrini.

In “Esodi”  l’artista romana  rappresenta il  dolore nella sua dimensione collettiva trattando il tema dell’immigrazione. Dolore per la separazione dai propri cari e dalla terra nativa,  fallimento dell’umanità per le morti innocenti e riscatto che passa solo attraverso il superamento delle difficoltà nell’accoglienza. Non più il singolo artefice della ricomposizione  come  nell’ultima performance (Kintsugi-ieri ho sofferto il dolore)  in cui  Barbara Lalle  pare interrogarsi  sul dolore   che porta alla  lacerazione e sulla  ricomposizione che passa attraverso un lavoro interiore in cui l’altro può dare il suo contributo, ma mai  essere protagonista. In Esodi è  solo la  “collettività tutta” che  può provare a ricomporsi  in una dimensione nuova.

Dunque temi in parte nuovi, ma non lontani da quelli in cui ama cimentarsi  solitamente Barbara Lalle che ha all’attivo  una mostra personale al teatro Argot Studio di Roma nel 2013, progetto finalista al Premio Cascella 2015. Già attrice nella compagnia teatrale living Theatre Europe negli ultimi anni si è resa protagonista di numerose performance art che l’hanno resa una protagonista  di spicco di quella compagine di artisti romani detti “rilevazionisti” che, ispirandosi all’estetica relazionale, sposano quale prerogativa artistica la produzione d’incontri atti a favorire la creatività del fruitore,  trasformando l’oggetto d’arte in un luogo di dialogo, dando centralità al processo, alla scoperta dell’altro e alla condivisione, piuttosto che all’oggetto artistico.

E’ nella performance art dal titolo “Rivelazioni-Rilevazioni” che è chiara questa scelta artistica della Lalle. In quella occasione  i visitatori  erano inviati a confidarle ognuno una parola al fine di permetterle di comporre, con la sua Olivetti Lettera 22,   inattesi e intensi versi collettivi . L’arte può essere rivelazione solo a seguito di un processo comunicativo con il pubblico, l’oggetto artistico e il processo quindi coincidono e prendono forma dando vita alla  rilevazione/rivelazione.