LOS NOMBRES ESENCIALES

Quando

18/09/2021 - 02/10/2021    
18:30 - 20:30

Dove

Lineadarte Officina Creativa
Via San Paolo 31, Napoli, 80138, Campania

Event Type

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Mostra d’arte italo spagnola

Riprende la stagione espositiva di Lineadarte Officina Creativa con la sezione autunnale, un’esposizione collettiva che chiama al confronto due anime del maditerraneo, la rassegna ideata e curata da Pau Pellin, docente di Filosofia e l’artista  Vincenzo Trepiccione. I due curatori hanno chiamato ad omaggiare il “mestiere del poeta”  tredici artisti italiani, per lo più campani, e spagnoli artisti alla ricerca dei nomi essenziali. 

Artisti in esposizione:

Lucio Afeltra, Virginia Bernal, Deborah Napolitano, Pau Pellin, Álvaro Pena,  – Natalia Perez, Pio Perruzini, Antonio Requena, Alejandro Torres, Salvador Torres, Enzo Trepiccione, Vittorio Vanacore, Antonio Vidal.

“Sapevi che solo alla fine conoscevo il tuo nome.

Non quello che ti apparteneva, ma l’altro nome, il più segreto, quello a cui appartenevi ancora José Ángel Valente”.

Lèvy Bruhl in L’uomo primitivo parla di “partecipazione mistica”. L’essere primitivo, nel percepire un albero, poteva sentire come propria la linfa, la vita di quella pianta. C’è stato un tempo molto remoto in cui l’uomo si sentiva in comunione con le cose e il linguaggio le nominava dal di dentro, mescolandosi ad esse nella loro particolare toponomastica. Il tempo era quello della magia e dell’incantesimo, quando la voce sussurrava e le cose tornavano, il tempo dei racconti e delle poesie, metafore capaci di cogliere l’intimo rumore del mondo, la prima percezione, il circuito del sangue. La profonda sinfonia dei vivi.

Nel 1902, attraverso la sua famosa Lettera a Lord Chandos indirizzata a Francis Bacon, Hugo von Hoffmastal comunicò la sua decisione di smettere di scrivere per sempre. Lord Chandos si rende conto che il linguaggio non nomina più, non può mai sostituire ciò che è vissuto a ciò che viene espresso, non rappresenta più l’essere delle cose, le raggiunge appena. Il linguaggio della scienza, delle discipline accademiche concettualizza, seziona, generalizza, misura, arresta il flusso costante per sezionare le cause… impoverisce. Il linguaggio concepito come sociale e non intimo, paradossalmente ci allontana dalla realtà perché non mostra la nostra esperienza profonda e segreta con le cose. Di fronte a questo fallimento rivelato come una rottura, Lord Chandos, così come Wittgenstein, chiederà il silenzio.

Il poeta, invece, farà il mestiere di questa ricerca, del tentativo vitale di una nuova conciliazione, di un incontro con il mondo scoprendo un senso profondo della terra. Alejandra Pizarnik scriveva nel 1971, in “L’indemoniata tra i lillà”:

“Voci, voci, ombre, canti di annegati; Non so se sono segni o torture. Qualcuno ritarda lo scorrere del tempo in giardino. E le creature dell’autunno abbandonate al silenzio.”

“Ero predestinato a nominare le cose con nomi essenziali. non esisto più e lo so; Quello che non so è cosa vive al mio posto. Perdo la testa se parlo, perdo i miei anni se taccio. Un vento violento e violento ha spazzato via tutto. E non aver potuto parlare con tutti quelli che hanno dimenticato la canzone.”

L’ebraismo conosce due tipi di nomi per l’individuo: il nome sociale o onomastico e il nome vero, quello essenziale, che contiene le caratteristichedell’individuo e ha in sè la sua storia scritta. Si verifica segretamente dopo la nascita ed è noto solo per il nome. Quella ricerca essenziale, quel nominare l’osso, quell’esprimere il rapporto segreto tra noi e l’oggetto, il linguaggio innominabile dell’infanzia, il sé più intimo, è il destino irrevocabile del poeta, che rompe la sintassi, le parole, distrugge la semantica trova  il centro, il legame comune, il sangue e la linfa che rende necessario il verbo, la parola giusta che irrora la pelle e inumidisce le labbra.

Accogliere il poeta che ricerca il primario nelle parole allo stesso modo del pittore che trova la verità nella linea o lo scultore nella pietra. Nella solitudine l’artista si rifugia nel silenzio per ascoltare le cose. Tutti, a modo nostro, abbiamo cercato il vero nome.

I nomi essenziali sono un tributo onorevole al mestiere del poeta, alle parole spezzate dopo il loro passaggio, all’intimità del sostantivo attraverso tutti i linguaggi chelo scompongono e ci entrano dentro. Un’alleanza tra l’artista e il poeta, una ricerca del nome per non rimpiangere, insieme a Pizarnik, di non aver potuto parlare con tutti coloro che hanno dimenticato la canzone.

  Pau Pellin

24 febbraio 2021

SCHEDA RIASSUNTIVA

LOS NOMBRES ESENCIALES – Mostra d’arte italo spagnola

Mostra collettiva

Napoli – dal 18 settembre al 2 ottobre 2021

Lineadarte Officina Creativa

Via S.Paolo ai tribunali, 31 Napoli

3275849181- 3342839785

orario:lunedì al venerdì ore 17,00 | 19,00

(possono variare, verificare sempre via telefono)

vernissage: Vernissage sabato 18 settembre ore 18.30

curatori: Pau Pellin – Vincenzo Trepiccione

autori: Lucio Afeltra, Virginia Bernal, Deborah Napolitano, Pau Pellin, Álvaro Pena,  – Natalia Perez, Pio Perruzini, Antonio Requena, Alejandro Torres, Salvador Torres, Enzo Trepiccione, Vittorio Vanacore, Antonio Vidal

genere: arte contemporanea, serata – evento, personale

Per informazioni

Telefono: 3275849181

Email: lineadarte@gmail.com

Sito Web: https://www.lineadarte-officinacreativa.org

infoline: lineadarte@gmail.com -3275849181