Gianni Maroccolo con: Antonio Aiazzi – Beppe Brotto – Andrea Chimenti – Simone Filippi in concerto a Genova per la chiusura dell’Anno del Dalai Lama

Giovedì 19 Maggio – Ore 21:30 

La Claque – Teatro della Tosse 

Piazza Negri, 6 – Genova

Dopo i concerti di Alberto Fortis (Venezia, luglio 2015) e de I Nomadi (Terni, novembre 2015), sarà GIANNI MAROCCOLO con il suo Nulla è andato perso Tour a chiudere l’Anno del Dalai Lama iniziato giovedì 19 febbraio 2015.

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L’evento, creato per festeggiare l’80° compleanno di S.S. Tenzin Gyatso (6 luglio 2015, 20° giorno del 5° mese dell’anno tibetano 2142, “Anno della Pecora di Legno”), è stato promosso e coordinato da FPMT (Fondazione internazionale per la Preservazione della Tradizione Mahayana), Progetto L’Eredità del Tibet e Comitato Padiglione Tibet.

Nel corso dei mesi, si è susseguita in tutta Italia una serie di iniziative quali: insegnamenti spirituali, mostre fotografiche, conferenze, proiezioni di film-documentari ed eventi artistici.  

Il concerto di Maroccolo e dei suoi compagni di viaggio (Antonio Aiazzi, Beppe Brotto, Andrea Chimenti e Simone Filippi) suggella dunque degnamente la fine di questi festeggiamenti (anche se le attività del Comitato promotore dell’evento continueranno nel tempo). Alla serata saranno presenti con uno stand i rappresentanti delle tre organizzazioni promotrici e una delegazione di laici e religiosi tibetani in esilio. 

Gianni Maroccolo, storico bassista e co-fondatore di Litfiba , CCCP, CSI e PGR è un artista indipendente, musicista tra i più apprezzati a livello nazionale. Il suo progetto Nulla è andato perso si sviluppa attraverso musiche & parole firmate dallo stesso artista e da Claudio Rocchi, Litfiba, Andrea Chimenti, Csi, Pgr, Marlene Kuntz, Franco Battiato, Beau Geste, Beautiful, I.G., Tuxedomoon, Talk Talk, Joy Division, Vinicio Capossela, Faust’O… 

Ingresso: 20 euro 

Per informazioni: info@teatrodellatosse.it – biglietteria@teatrodellatosse.it 

(tel. 010.2470793, dalle ore 15:00 alle ore 19:00)

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LE ORGANIZZAZIONI PROMOTRICI

FPMT (Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana)

Organizzazione internazionale non-profit, fondata nel 1975 da Lama Thubten Yeshe. La Fondazione si dedica alla trasmissione in tutto il mondo della tradizione buddhista mahayana e dei suoi valori attraverso l’insegnamento, la meditazione e il servizio alla comunità . Essa si basa sulla tradizione buddhista tibetana della scuola Gelugpa di Lama Tzong Khapa, come ci è stata trasmessa dal nostro fondatore Lama Thubten Yeshe e dal nostro direttore spirituale Lama Thubten Zopa Rinpoce. Inoltre trae ispirazione dall’esempio di Sua Santità il Dalai Lama e dal suo costante impegno caritatevole. La proposta di specifici programmi di studio e di sessioni di insegnamento tenute da maestri qualificati fornisce una formazione educativa integrata e ha come prima finalità la cura della persona e lo sviluppo del suo pieno potenziale di infinita saggezza e compassione. Con tali prospettive la FPMT si impegna a creare ambienti armoniosi che favoriscano tutti gli esseri nelle più alte motivazioni di servizio agli altri e responsabilità universale. La FPMT Italia appartiene a questa rete internazionale costituita da centri di insegnamento buddhista, centri di meditazione, centri di ritiro, monasteri per monaci e monache, case editrici, hospice, centri di cura e altri centri di servizi per la comunità .

Progetto L’Eredità del Tibet

Il Tibet è, e soprattutto è stato, un autentico Cuore dell’Asia. Quella tibetana era una civiltà di grande valore, poco sviluppata dal punto di vista del progresso materiale ma incredibilmente progredita sotto il profilo della ricerca filosofica e interiore. L’invasione cinese del 1950 ha cercato di annientare quel mondo portandolo sino alla soglia dell’estinzione totale. Il Dalai Lama ha più volte affermato che il Tibet sta attraversando il periodo più oscuro e difficile della sua storia millenaria. Noi crediamo dunque che il Paese delle Nevi abbia oggi bisogno dell’aiuto della comunità internazionale. Se quella antica e nobile cultura dovesse sparire per sempre sarebbe una tragedia non solo per le donne e gli uomini che abitano il Tetto del Mondo ma per il nostro intero pianeta che perderebbe una delle sue più significative espressioni. Il Progetto L’Eredità del Tibet nasce dalla consapevolezza dell’urgenza di questo aiuto e cerca, con le sue modeste energie, di contribuire alla conoscenza degli elementi essenziali di quello che è stato efficacemente chiamato, il “Messaggio dei Tibetani”.

Comitato PADIGLIONE TIBET (ideato e curato da Ruggero Maggi)

Il progetto artistico, ideato nel 2010 e presentato a Venezia durante la Biennale d’ʹArte nel 2011 e nel 2013 con il patrocinio del Comune di Venezia – Assessorato alle Politiche Giovanili Centro Pace, si pone l’obbiettivo di evidenziare il connubio tra Arte Sacra Tibetana ed Arte Contemporanea Occidentale. Un unico tema declinato nei modi della pittura, della scultura, della performance, del video per sottolineare il profondo senso di spiritualità dell’ʹuniverso tibetano e creare un ponte sensibile che induca i visitatori ad una maggiore conoscenza di questo popolo. Dopo le esposizioni a Venezia, a Torino al Palazzo delle Esposizioni, al Museo Diotti di Casalmaggiore (CR), alla Biblioteca Laudense di Lodi, al Teatro Dal Verme di Milano e dopo i servizi giornalistici di RAI Parlamento trasmessi su RAI 1 e RAI 2, è stato costituito un Comitato per promuovere e coordinare tali attività artistiche, tra cui la recente partecipazione alla Biennale del Fin del Mundo in Argentina e l’esposizione di una summa delle tre edizioni veneziane di Padiglione Tibet al Castello Visconteo di Pavia.

Fausto Pirìto

Apri il pdf: GENOVA Presentazione Concerto – nulla e ̀ andato perso – di Gianni Maroccolo