GEOGRAFIE NEL TEMPO

Livio Della Ragione, Il legno il tempo la miniera, 1962

28 gennaio – 5 marzo 2017
Casa Giovanni Mannozzi | Corso Italia, 105 | San Giovanni Valdarno
CASA MASACCIO: GEOGRAFIE NEL TEMPO
a cura di Desdemona Ventroni

Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Luca Brandi, Antonio Bueno, Rinaldo Frank Burattin, Massimo Callossi, Alfredo Cappellini, Emilio Carvelli, Alberto Cavallari, Carlo Cioni, Livio Della Ragione, Enzo Faraoni, Fernando Farulli, Marco Fidolini, Walter Fusi, Remo Gardeschi, Renzo Grazzini, Riccardo Guarneri, Piero Guccione, Francesco Guerrieri, Renato Guttuso, Anna Maria Kiosse, Pietro Leddi, Manuela Mancioppi, Alberto Moretti, Nicola Pagallo, Leonardo Papasogli, Piero Plescan, Sergio Scatizzi, Giangiacomo Spadari, Aldo Turchiaro

In relazione alla ripresa delle attività educative verso le scuole del territorio promosse dal Museo Casa Masaccio Centro per l’Arte Contemporanea, da sabato 28 gennaio fino a domenica 5 marzo sarà nuovamente possibile visitare in Casa Giovanni Mannozzi, Casa Masaccio: geografie nel tempo, a cura di Desdemona Ventroni.

L’esposizione si delinea come un percorso incentrato sul tema del paesaggio, inteso come soggetto ricorrente in numerosi dipinti provenienti dalle prime edizioni del Premio Masaccio (datati tra la fine degli anni Cinquanta e la seconda metà degli anni Sessanta), ma anche come oggetto di indagine di opere più recenti, realizzate per il Museo da artisti del territorio e da giovani artisti italiani e internazionali.

Le evocazioni e le trasfigurazioni pittoriche della campagna, dei centri abitati e delle fabbriche del Valdarno, così come degli oggetti quotidiani e delle figure umane che assumo sembianze evanescenti o rivelano fattezze architettoniche, fanno da contrappunto in mostra alle visioni e alle presenze delle opere collegate al Premio Masaccio del 1968 e alle acquisizioni successive, tra cui spiccano alcuni esemplari afferenti alla raccolta di stampe d’artista del Museo. Gli accostamenti e le combinazioni tra le opere scelte per quest’ultima esposizione fanno affiorare una trama virtuale di immagini, una geografia stratificata di luoghi che attraversa idealmente il passato e il presente, per descrivere quasi sessant’anni di trasformazioni storiche, economiche e culturali.