PADIGLIONE TIBET alla 44° edizione della VOGALONGA di VENEZIA

Quando

20/05/2018    
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Dove

Venezia
Venezia, Venezia, Veneto

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Padiglione Tibet progetto di Ruggero MaggiArte e Sport per non dimenticare il Tibet

PADIGLIONE TIBET alla 44° edizione della VOGALONGA di VENEZIA

partenza ore 9.00 – Bacino San Marco

 

Una partecipazione con un duplice intento: far interagire Arte e Sport e mantenere costante l’attenzione sulla causa tibetana sostenendo contemporaneamente gli intenti dell’organizzazione della manifestazione di salvaguardare Venezia e le sue tradizioni.

 

La VOGALONGA è una grande manifestazione internazionale sportiva e non competitiva veneziana nata il giorno di San Martino del 1974 come una regata tra amici su ‘mascarete’ per trasformarsi poi in “una riscoperta del suggestivo ambiente lagunare, un raduno popolare non per contestare qualcosa o qualcuno, ma unicamente per solidarizzare con Venezia. Tante mani protese verso la città per difenderla da uno dei suoi tarli più insidiosi, il moto ondoso”. Alla Vogalonga possono partecipare tutti i tipi di imbarcazione a remi, senza limiti di peso, misura e numero di vogatori. Per l’edizione 2018 sono previste1800 imbarcazioni con 7/8000 vogatori. Il percorso attraverso la laguna ed i canali di Venezia è di circa 32 km con partenza alle ore 9.00 al colpo di cannone, il giorno di Pentecoste, domenica 20 maggio 2018.

 

L’imbarcazione di Padiglione Tibet – un Dragon Boat– attirerà senz’altro molta curiosità ed interesse, perché, al di là dei pochi contatti che vi sono tra il mondo dello sport e la pratica artistica,è la prima volta che si presentauna barca – è vero – con equipaggio italiano (20 vogatori del Canoa Club di Bobbio), ma supportata e sponsorizzata daPadiglione Tibet, con i colori e le bandiere dello Stato Tibetano.

Bandiere che saranno lavorate e dipinte da alcuni artisti contemporanei che, con il loro messaggio creativo e spirituale, le renderanno uniche.

Sono trascorsi ormai 59 anni da quella tragica data (10 marzo 1959) in cui il Dalai Lama fu costretto ad abbandonare il Tibet, ma nulla è stato fatto per ridare speranza e libertà al popolo tibetano. Questo evento vuol catalizzare l’interesse dell’opinione pubblica su tale situazione. Un momento per ricordare questo popolo che ormai, purtroppo, si può definire una minoranza etnica che rischia di perdere i più basilari diritti umani, la propria identità ed il proprio patrimonio culturale e spirituale, fondati su concetti di pace e non violenza.

Per ricordare i suoi martiri che si sono immolati per la libertà di altri, per la verità di tutti.

Con questo progetto Padiglione Tibet, a cura di Ruggero Maggi, vuole offrire a tutti una possibilità: volgere lo sguardo sull’imbarcazione, soffermarsi sulle bandiere fissate ad essa e poi guardare oltre, più lontano, verso l’orizzonte… forse è retorica, ma da sempre l’orizzonte ispira sentimenti di speranza in qualcosa che è ancora nascosto, ma che presto si rivelerà.

 

Il Canoa Club di Bobbio, di cui fanno parte i vogatori, è nato nel 1971 ed Enzo Traferri ne è l’attuale Presidente. Gli atleti del CCB hanno vinto molte gare sui più importanti fiumi nazionali ed esteri e conseguito 3 titoli di Campioni d’Italia: nel 1973 la prova di discesa classica e la prova di slalom con l’equipaggio di C2, nel 2006 la prova di discesa classica con il K1 Master.

 

Artisti partecipanti:

Marco Agostinelli, Piergiorgio Baroldi, Carla Bertola– Alberto Vitacchio, Mariella Bogliacino– Fernando Montà, Rossana Bucci, Silvia Capiluppi, Pino Chimenti, GiampietroCudin, Sergio Dangelo, Adolfina De Stefani– Antonello Mantovani, Anna Maria Di Ciommo, Franco Di Pede, Marcello Diotallevi, Giovanna Donnarumma– Gennaro Ippolito, Gretel Fehr, Mavi Ferrando, Alessandra Finzi– Gianni Marussi, Ermes Giacomello, GruppoIl Gabbiano, Peter Hide 311065– Isabella Rigamonti, Benedetta JandoloKappa, Oronzo Liuzzi, Ruggero Maggi, Ruggero Marrani, Fabrizio Martinelli, Lorenzo Menguzzato, Clara Paci, Lucia Paese, Benedetto Predazzi, Mario Quadraroli, Carla Rigato, Anna Seccia, Lucio Tiziano e Cesare Serafino, Danilo Sergiampietri, Ilaria Sperotto, Roberto Testori.

 

“Non esistono barriere che possano dire all’uomo: fin qui e non oltre” (Beethoven)

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